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La Custode delle storie: pensieri e parole intorno ai libri e alla buona Letteratura

Questo spazio è una finestra sui miei pensieri intorno alla Letteratura per l'infanzia e l'adolescenza e vuole essere un luogo di libera riflessione rispetto a tutto ciò che riguarda l'editoria per l'infanzia contemporanea e la promozione della lettura e della Letteratura... comprese luci ed ombre.
Augurandomi che sia per voi interessante intrecciare i vostri pensieri con i miei, vi auguro buona lettura...

Una zampa fra le pagine… cosa?

«Diventare lettori appassionati significa aprire spazi di pensiero e di emozioni che nutrono il tempo della vita». 

(Silvia Blezza Picherle)

Bentrovata e bentrovato,

siamo finalmente pronti a riprendere il nostro cammino alla scoperta di Una zampa fra le pagine.

Dunque… dove ci eravamo lasciati? Ah si… siamo partiti dai perché, dalle premesse che hanno preparato il terreno su cui seminare e far germogliare Una zampa fra le pagine, guardando quello che c’è per agire nel presente.

Ora siamo pronti a conoscere cos’è il Progetto Una zampa fra le pagine.

Innanzitutto, proprio in virtù delle premesse affrontate nel precedente articolo, posso affermare che Una zampa fra le pagine è un Progetto fortemente ancorato al presente e, al tempo stesso, costituisce una meravigliosa opportunità per bambini e ragazzi di leggere ad alta voce per un animale e in compagnia di un animale (cane, gatto, coniglio, asino, cavallo), che tranquillamente ti ascolta e che può rappresentare uno stimolo tanto forte da superare il proprio limite e gradualmente, senza accorgersi, scoprirsi a leggere con piacere ed entusiasmo!

La Lettura Assistita con gli Animali (LAA) è un’esperienza educativa, oltre che un’occasione unica, che accompagna e aiuta i bambini, in età prescolare e scolare, a suscitare l’amore per le storie, ad avvicinarsi e appassionarsi alla narrativa e a migliorare le capacità di lettura.

In tutto questo, gli animali possono essere grandi ascoltatori e la loro presenza crea intorno al bambino un ambiente accogliente, motivante, rilassato, confortevole, sereno e divertente!

Tanti sono gli obiettivi che possiamo perseguire attraverso questo Progetto. Qui, mi limiterò ad elencarne soltanto alcuni:

  • motivare alla lettura facendo provare molteplici forme e livelli di “piaceri”;
  • far acquisire l’habitus del lettore, ossia un insieme di atteggiamenti, abitudini, comportamenti e competenze tipiche del lettore appassionato ed esperto;
  • arricchire l’immaginario personale attraverso la fruizione di opere originali e di qualità artistica;
  • abituare all’ascolto attento e profondo del testo letterario;
  • sviluppare un atteggiamento attivo ed esplorativo verso la narrazione;
  • consolidare competenze critico-interpretative relative alle opere di narrativa;
  • favorire una lettura autonoma (orale e silenziosa) scorrevole e fluida, indispensabile per assaporare i piaceri del leggere.

Verrebbe forse da chiedersi: ma cosa c’entrano gli animali in tutto questo?

C’entrano eccome…

Hai mai considerato che gli animali potrebbero rappresentare una leva per il cambiamento? Pensaci. Com’è stato per te imparare a leggere? Hai mai provato quella paura interiore che ti paralizza quando ti viene chiesto di leggere ad alta voce in classe? Quasi quanto parlare di fronte a un vasto pubblico? Molti di noi si congelano e sono incapaci di trovare le parole, a causa di questa emozione che ci invade. E se la paura non fosse l’unico problema? I bambini possono incontrare difficoltà diverse con la lettura, acuite a volte da uno scarso sostegno scolastico e a casa: possono sentirsi incapaci durante l’atto del leggere, possono temere di fare errori, di essere giudicati dagli insegnanti e dai loro compagni di classe, possono provare vergogna, possono presentare delle difficoltà oggettive (dislessia, balbuzie) e tutte queste emozioni e sensazioni alimentano un circolo vizioso che può portare, come conseguenza, all’allontanamento dalla lettura e dalle storie. Ma quando i bambini leggono a un animale, magicamente queste emozioni negative si affievoliscono fino a svanire: si abbassa la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa, la tensione si allenta, il bambino diventa protagonista e sa che sta leggendo per un amico animale, capace di ascoltarlo e di non giudicarlo. Lui è lì per ascoltare, non ride se commettiamo qualche errore. Non c’è verifica, non c’è valutazione, i livelli di stress si abbassano ed ecco che la lettura si fa più fluente, il numero di errori si riduce nel tempo e l’esperienza che il bambino si porta a casa è un’esperienza unica e positiva. Talmente positiva che può aver voglia di attendere l’incontro successivo e quello ancora successivo.

Allora il circolo vizioso inizia gradualmente a interrompersi e si innesca, invece, un circolo virtuoso

Se accade questo, il gioco è fatto!

Ma c’è ancora un aspetto molto importante da non trascurare: nessun atto della vita cognitiva è privo del tracciato emozionale, cioè nessun atto della nostra vita cognitiva è slegato dalle emozioni che proviamo, perché la mente sente. Noi siamo una sinfonia.

Cosa succede quando l’emozione che sperimentiamo è legata in modo diretto a un processo cognitivo come apprendere qualcosa a scuola? A ogni attività cognitiva corrisponde un tracciato emozionale. Mentre io apprendo, anche sento.

Se gli errori che i bambini compiono a scuola causano dolore, perché accompagnati da emozioni sgradite, l’alert che si stabilisce nella loro memoria gli dice: «scappa» e non «affronta l’errore e modificalo». Perché accade questo? Si tratta di un sistema di protezione: noi siamo strutturati in modo che il nostro organismo abbia una memoria capace di riconoscere il dolore subìto, perché il dolore va ricordato così da evitare ciò che ci può nuocere in futuro. Avere in memoria la traccia non solo dell’informazione appresa, ma anche dell’emozione di paura, associata al momento dell’apprendimento, genera un vero e proprio cortocircuito: il bambino ritrova quello che ha memorizzato a livello di conoscenza, ma anche l’emozione che lo invita a starne lontano. 1

Ribaltare questo flusso con l’emozione della GIOIA è la sfida della LAA!

Se io leggo con gioia, metto in memoria sia quello che ho letto (e il gesto di leggere) sia la gioia provata. E questo mi porterà a cercare ancora le storie e a provare piacere nel leggere. Si chiama meccanismo di ricerca: provo una soddisfazione intensa, quindi ne cerco ancora.

La cattiva notizia, è che funziona allo stesso modo con le emozioni spiacevoli. Se mentre leggo sento paura, ansia, senso di disistima, assieme a quello che sto leggendo la nostra memoria immagazzina anche la paura, l’ansia e la disistima; e ci troveremo, quindi, a dover fare i conti con quelle stesse emozioni quando tireremo fuori dalla memoria l’atto del leggere. È così che le emozioni spiacevoli entrano nel circuito dell’apprendimento e lo mandano in cortocircuito. Il risultato, nella maggior parte dei casi, sarà dolore permanente e fuga dalla lettura. 

L’errore e il fallimento provocano dolore e questo dolore si stabilizza nelle memorie, generando paura

Quindi, come possiamo fare per evitare tutto questo? Come si rende meno faticoso possibile uno sforzo dispendioso come la lettura? Basta una scintilla di emozione!

Con un’emozione positiva: un sorriso, una carezza, una storia appassionante; ed ecco che l’amigdala, piccolo nucleo sottocorticale, facente parte del sistema limbico, avvia un meccanismo emotivo che riattiva il sistema.

Le emozioni positive sono la benzina della mente: nutrono l’apprendimento, stimolano l’interesse, la curiosità, il senso di potercela fare, ecc.

Perché un bambino dovrebbe partecipare (e poi scegliere di tornare) a un progetto di LAA?

Perché prova curiosità, entusiasmo, perché si sente bene, accolto e non giudicato, perché trova degli alleati (persone che amano leggere), perché incontra un bell’ambiente, perché si sente utile (legge una storia all’animale o in compagnia di un animale), perché sa che l’animale lo aspetta per ascoltare una storia: perché sperimenta emozioni piacevoli. E perché se sbaglia non fa niente.

Noi siamo chi aiuta e non chi giudica.


(Ringrazio Federica di Officina Piccolina per aver realizzato questi splendidi timbri che accompagneranno il Progetto Una zampa fra le pagine)

Bene, penso che sia giunto il momento per una nuova pausa ristoratrice, augurandomi che tu possa germogliare pensieri e riflessioni su questo tratto di percorso che abbiamo affrontato insieme, per riprendere il nostro cammino più consapevoli e motivati.

La cultura si fa portando i libri laddove le storie diventano indispensabili.

A presto…


  1. Tratto da: Daniela Lucangeli, Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere. Erickson, 2019. ↩︎

Picture of Patrizia Lalli

Patrizia Lalli

Da bambina trascorrevo spesso il mio tempo ascoltando i racconti della Grande Guerra cullata dalla voce dei miei nonni; ore e ore immersa nel suono delle parole. Quando ho imparato a decifrare quei segni neri sulla carta, mi deliziavo ad ascoltare il suono della mia voce che leggeva in un pollaio a galline e conigli. Si, avete capito bene… Poi sono cresciuta… e l’amore per le storie e gli animali non mi ha abbandonata.

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